Idrogeno Toyota: i traguardi ambientali per il 2050
Toyota non accenna a voler rallentare nello sviluppo della mobilità alternativa: dopo molte incursioni nel mondo di elettriche ed ibride è ora il turno dell'idrogeno e la prima Fuel Cell ha già iniziato la fase di vendita. Nei prossimi 35 anni la sfida è

Toyota non accenna a voler rallentare nello sviluppo della mobilità alternativa: dopo molte incursioni nel mondo di elettriche ed ibride è ora il turno dell’idrogeno e la prima Fuel Cell ha già iniziato la fase di vendita.
Nei prossimi 35 anni la sfida è quella di ridurre l’impatto di costruzione e utilizzo delle auto. Per farlo Toyota punterà a ridurre del 90% le emissioni di CO2 nel 2050 (rispetto alla media del 2010) e uno step importante è il raggiungimento del traguardo di vendite annuale di 30.000 auto ad idrogeno nel 2020. Inoltre Toyota ha in programma anche una serie di shuttle ad idrogeno per le Olimpiadi estive del 2020 e 1.5 milioni di ibride vendute all’anno, raggiungendo nel 2020 un totale di 15 milioni di vetture.
Nei programmi del produttore, però, c’è anche lo sviluppo degli impianti: nel 2050 le fabbriche Toyota non emetteranno CO2 grazie all’utilizzo di metodi produttivi basati sull’idrogeno e sulle energie rinnovabili come alimentazione dei macchinari. In vista di questo importante traguardo, si procederà con il dimezzare le emissioni entro il 2020 (rispetto al 2001) e ridurle ad un terzo entro il 2030.
Si tratta di un percorso già intrapreso con i nuovi motori lanciati tra il 2014 e il 2015, forti di un’efficienza superiore del 10% rispetto alla generazione precedente, il potenziamento della gamma ibrida (forte di 8 milioni di vendite cumulative a luglio 2015) e l’evoluzione tecnologica dimostrata dalla nuova Prius, ibrida in grado di percorrere 40 chilometri con un litro di carburante.
Per promuovere le auto ad idrogeno, invece, Toyota ha liberalizzato i brevetti relativi a questa tecnologia e avviato collaborazioni per mettere in piedi un’infrastruttura dedicata al rifornimento.