La Pandakar è arrivata al traguardo della Dakar 2017 e ha raggiunto un obiettivo considerato da molti irraggiungibile. La piccola utilitaria del team Orobica Raid ha raggiunto il traguardo di Buenos Aires terminando in terzultima posizione.

Dicono che il 17 porti sfortuna ma per il team Orobica Raid, Giulio Verzeletti e la Pandakar è l'anno da benedire. Il bergamasco ci aveva creduto fin dall'inizio, quando ha acquistato il progetto Pandakar da Fiat e Abarth: terminare la Dakar a bordo di una piccola utilitaria italiana opportunamente modificata. E ci sono voluti tanti tentativi prima di capire come farcela. Guasti e rotture non hanno reso possibile raggiungere l'obiettivo nelle edizioni passate ma questa è la volta buona.

La classifica finale recita: terzultima posizione ottenuta dal team Orobica Raid e 106 ore totali di gara pagando un ritardo di 77 ore dal vincitore Peterhansel. Ma tagliare il traguardo equivale ad una vittoria per l'equipaggio Verzeletti/Cabini che all'arrivo hanno sventolato un tricolore con la scritta Made in Torino. Pensare di tenere il ritmo contro avversari del calibro di Peugeot e Toyota era impensabile ma l'obiettivo dichiarato fin dall'inizio era quello di arrivare a Buenos Aires con l'auto in grado di muoversi e così è stato fatto. Durante i 9 mila chilometri della Dakar 2017 la Pandakar ha subito la rottura di un giunto e del cambio ma i meccanici hanno saputo rimettere in sesto l'auto nei tempi stabiliti.

E di tempo ce n'era poco visto che tra l'arrivo dell'auto al traguardo della tappa e la partenza per quella successiva passavano poche ore utili. Poche ore in cui i piloti dovevano cercare di riposarsi il più possibile per recuperare le forze in vista di altre centinaia di chilometri massacranti nel deserto. E sebbene Verzeletti di esperienza maturata alla Dakar ne abbia da vendere, la stanchezza è sempre un pericolo in agguato difficile da gestire in certe situazioni. Ci pensa l'adrenalina finché ce n'è e questa volta ce n'è stata abbastanza per arrivare al traguardo e completare un'impresa che all'inizio sembrava impossibile.