
04 Ottobre 2021
La crisi dei chip continua a colpire duramente il settore automotive. A causa del problema di fornitura dei semiconduttori, le case automobilistiche sono costrette a rivedere i loro piani di produzione. Come abbiamo avuto modo di vedere più volte, in questi ultimi mesi ci sono stati diversi annunci di costruttori che sono stati costretti a fermare per più giorni, se non per settimane, le attività delle loro fabbriche.
Un problema serio che secondo alcuni analisti si risolverà solamente nel 2023. La crisi dei chip potrebbe costare molto cara ai marchi. Per la società di consulenze Alixpartners, il 2021 potrebbe chiudersi con 7,7 milioni di veicoli in meno e con un danno economico complessivo di 210 miliardi di dollari, cioè poco meno di 180 miliardi di euro. Ma le conseguenze non sono solamente per le case automobilistiche ma pure per i clienti.
A causa del rallentamento della produzione, i tempi delle consegne si stanno allungando. Molto interessante, proprio al riguardo, le dichiarazioni di Ola Kallenius, CEO di Mercedes, ad un quotidiano tedesco. Secondo il manager, i tempi di attesa per alcuni modelli sono di oltre un anno.
La domanda è enorme in Mercedes-Benz e allo stesso tempo ci sono purtroppo gravi limitazioni. Per alcuni modelli i tempi di attesa sono più lunghi di quanto vorremmo, in alcuni casi oltre un anno.
Insomma, la domanda delle nuove vetture tedesche è alta ma il costruttore è costretto ad allungare i tempi delle consegne a causa delle limitazioni dovute ai problemi di fornitura. Kallenius in precedenza aveva espresso preoccupazione per la crisi dei chip evidenziando che solo nel corso del 2023 si vedrà un miglioramento. Una posizione simile a quella espressa da diversi analisti del settore.
Dichiarazioni che arrivano in scia a quelle di Elon Musk che di recente si era detto, invece, fiducioso che la situazione potesse migliorare già il prossimo anno visto che sono in costruzione nuove fabbriche che dovrebbero aumentare la disponibilità di semiconduttori. Se Musk avesse ragione, si tratterebbe di una buona notizia per tutto il settore automotive. Per il momento, comunque, le case automobilistiche "navigano a vista" visto che la situazione è complessa ed in continua evoluzione.
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