
Hyundai 10 Giu
Aggiornamento del 10/12 in occasione della presentazione italiana
La rotta elettrica di Hyundai è stata tracciata e le ultime dichiarazioni del produttore aggiungono interessanti dettagli sui numeri del futuro e sui nuovi modelli di auto elettriche in arrivo, non solo auto ma anche progetti futuri che coinvolgono robot, trasporto aereo personale e trasporti dell'ultimo miglio.
Anche la guida autonoma è nel mirino: entro il 2025 tutta la gamma Hyundai avrà ADAS di Livello 2 e Livello 3 (qui la nostra guida), e il gruppo Hyundai ha intenzione di espandersi nel trasporto multi-modale e servizi come acquisti, consegne e streaming.
Guardando ad un orizzonte temporale più lontano, il 2030 sarà l'anno del completamento del progetto FCEV Vision, frutto di 6, 7 miliardi di investimento che porteranno alla produzione di 700.000 sistemi a cella a combustibile che troveranno applicazione sia nel mondo dei trasporti che in quello di generazione e stoccaggio.
Le previsioni di vendita parlano di 670.000 auto elettriche all'anno per il 2025, suddivise in 560.000 BEV e 110.000 FCEV (1,67 milioni quelli elettrificati includendo HEV e PHEV. Nel 2025 saranno 18 i modelli elettrici all'interno della gamma. I primi risultati si vedranno a breve: la gamma elettrificata passerà dal 30% del gennaio scorso all'88% del dicembre 2020 (tutti i modelli saranno micro ibridi, ibridi, plug-in o elettrici tranne Hyundai i10).
Partendo da Kona Electric 39 kWh (modello 2020 aggiornato con possibilità di caricatore trifase da 10,5 kW e BlueLink con connessione all'app e schermo da 10,25"), il SUV elettrico di Hyundai viene proposto ad un prezzo finale di 29.000€ (con finanziamento). Il listino parte da 38.300€ e sono incluse le seguenti scontistiche/agevolazioni:
Il canone prevede anticipo zero, include assicurazione furto e incendio (oltre al pacchetto Enel X con sopralluogo e installazione, gratuito fino a fine 2019) e valore futuro garantito di 19.916€, per 36 rate mensili da 299€ (TAN 0,00%, TAEG 0,73%).
Hyundai IONIQ Hybrid 141 CV DCT, in allestimento TECH, costa 29.300€ di listino e viene proposta con 3.950€ di vantaggio cliente scendendo a 26.150€ in caso di vendita e 25.350€ in caso di finanziamento i-Plus Gold. In quest'ultimo caso, ipotizzando un anticipo di 6.400€, si pagheranno 48 rate mensili da 270€ (TAN 3,99% e TAEG 5,01%) con assicurazione incendio e furto inclusa e valore futuro garantito di 11.134€.
Articolo originale del 21/11
A partire dal 2016, con il lancio di IONIQ Electric, Hyundai è entrata nel mondo EV con una gamma che si è subito imposta per la tecnologia, dal sistema di gestione termica alla capacità delle batterie, passando per l'efficienza energetica. Kona Electric ha seguito a ruota portando l'elettrificazione nel mondo dei SUV compatti e confermando le ottime prestazioni in termini di efficienza (consumi), superando - in mano ai "prosumer elettrici" - anche i dati dichiarati.
Oggi E-GMP (Electric Global Modular Platform) rappresenta la base per la nuova generazione, un'architettura da top di gamma grazie alla compatibilità a 800 V per la ricarica rapida in 20 minuti (80%). Le prossime elettriche ed elettrificate non saranno comunque tutte basate sulla E-GMP, permettendo quindi di scegliere tra modelli nati solo elettrici e auto che replicheranno quando fatto con IONIQ, un'unica piattaforma per BEV, HEV e PHEV (ibride ed ibride plug-in),
La gamma elettrica passerà dal segmento B/C di oggi alle altre fasce di mercato, verso il basso e verso l'alto, con EV più compatte ma anche più spaziose che verranno realizzate sulla piattaforma in grado di superare i 500 km di autonomia (fino a 700 km) e anticipata dal prototipo Hyundai 45 presentato a Francoforte. Difficile dire oggi quali saranno i segmenti nuovi: con una piattaforma elettrica dedicata, infatti, anche una segmento A potrà trasformarsi facilmente in una B sia per l'incremento delle dimensioni esterne, come da trend del mercato, sia per l'ottimizzazione che l'elettrico porta a livello di abitabilità e spazi interni.
L'ecosistema si espanderà anche al mondo dei servizi: a livello di infrastruttura i punti su cui Hyundai ha già iniziato a lavorare sono quelli del tempo di carica e della disponibilità di stazioni di ricarica con partner tra cui IONITY (in attesa della luce verde da parte della burocrazia).
Prima a debuttare, Hyundai IONIQ Electric ha subito dimostrato la sua forza nel panorama EV: ottima per efficienza nonostante una batteria dalla capacità affatto impressionante, Ioniq ha stupito alla prima prova nel nostro Live Batteria e ha confermato poi le sue prestazioni nella recensione, distinguendosi anche per le abilità di guida autonoma di Livello 2 (ecco cosa significa).
Oggi IONIQ Electric è passata ad una batteria da 38,3 kWh per 311 chilometri in WLTP con il modello prossimo al debutto in commercio e caratterizzato da ricarica DC fino a 100 kW.
La berlina, declinata anche in versione ibrida e versione ibrida plug-in, è stata affiancata nel 2018 da Hyundai Kona Electric. Forte della stessa base tecnica ma con una batteria da 39 o 64 kWh, il B-SUV elettrico ha confermato le prestazioni in termini di gestione termica della batteria, aumentando l'autonomia a 449 km in WLTP sulla top di gamma, dato assolutamente realistico come visto in diverse nostre prove.
Afflitta da piccoli problemi di gioventù elettrica, il principale dei quali va individuato nell'assenza di un'applicazione per controllare la ricarica e la pre-climatizzazione da remoto, Kona elettrica oggi si prepara ad un aggiornamento che risolve questi problemi.
Kona Electric 2020 porta in dote il caricatore trifase da 11 kW sulla top di gamma (10,5 kW effettivi), nuovo infotainment da 10,25" connesso alla rete, eCall e ovviamente il supporto all'app per monitorare e avviare la ricarica. La gamma Kona non ha l'ibrida plug-in ma è stata recentemente rinforzata con Kona Hybrid provata di recente nella nostra anteprima.
Guardando al breve termine, entro fine 2020 il 77% della gamma Hyundai sarà elettrificata, proponendo quindi una motorizzazione ibrida (anche plug-in) o elettrica.
L'avvio dell'elettrificazione di Hyundai è stato caratterizzato da un lato da un ottimo livello di competenza tecnologica, superiore a modelli della concorrenza che peccavano nell'efficienza e nella gestione termica della batteria ad esempio, e dall'altro da volumi ridotti per il mercato Italiano, privilegiando una distribuzione in quei Paesi già pronti commercialmente, a livello di infrastrutture, cultura e incentivi al mondo EV.
L'avvio in parte lento, però, è destinato ad un'impennata: dalle 60.000 unità annue di oggi si passerà a 560.000 auto elettriche pure (BEV, Battery Electric Vehicle) nel 2025, circa un terzo delle vendite elettrificate previste per quell'anno e quantificate in 1,67 milioni di unità (dati relativi ai marchi Hyundai e Genesis). A livello di Hyundai Motor Group (con tutti i marchi) saranno 23 le BEV entro il 2025.
Sarà compito della piattaforma E-GMP garantire il passaggio da 60.000 a 560.000 elettriche: l'abitabilità dei nuovi modelli crescerà, i prezzi caleranno grazie alle economie di scala e l'attrattività crescerà grazie alla ricarica Ultra Fast che riempie il serbatoio in 20 minuti supportando potenze superiori ai 100 kW che rappresentano il limite odierno (75 kW reali dalla nostra prova di ricarica con IONITY).
La gamma verrà espansa sia con un'auto elettrica cittadina a marchio Hyundai, sia con modelli più grandi dei segmenti B/C coperti oggi da Kona e Ioniq Electric. Le passengers car saranno affiancate da un MPV per il trasporto di merci/persone e da soluzioni per la mobilità come navette a guida autonoma.
L'elettrico a batteria, però, non sarà solo: il futuro di Hyundai passa anche per le auto a idrogeno, partendo dal mondo commerciale/B2B per espandersi in seguito anche in quello dei trasporti privati, ecco come...
Iniziata nel 1998 con lo sviluppo e nel 2013 con ix35 Fuel Cell e le prime dieci consegne a Bolzano, l'avventura a idrogeno di Hyundai ha preso piede in Italia con l'acquisto della piccola flotta destinata al noleggio a diverse aziende. Il 2018 ha visto l'arrivo di Hyundai NEXO con un nuovo design grazie ad un modello dedicato a questa alimentazione: motore elettrico da 120 kW, sistema di purificazione dell'aria (cattura il 99,9% del particolato immesso per evitare impurità nella Fuel Cell), 666 chilometri di autonomia in WLTP e 5 anni di garanzia che diventano 8 anni per la batteria ad alto voltaggio da 24 kWh.
A Parigi, i filtri della flotta di taxi a idrogeno devono essere cambiati ogni 6.000 km a causa dell'alto inquinamento dell'aria in città
Dal 2020 in poi i punti su cui si lavorerà sono dimensioni, peso e riduzione dei costi, sia per le auto passeggeri, un nuovo modello Fuel Cell in arrivo, sia per il mondo dei trasporti che servirà per le economie di scala. In questa direzione viaggia il progetto che prenderà piede dal primo trimestre dell'anno prossimo: Hyundai Hydrogen Mobility con H2 Energy.
Si partirà in Europa con una flotta di camion all'interno di un progetto carbon neutral: a fornire l'elettricità per la generazione dell'idrogeno sarà l'impianto di Alpiq che partendo dall'idroelettrico genererà energia impiegata poi per l'elettrolisi. I truck utilizzaranno una Fuel-cell Stack da 190 kW, motore elettrico da 350 kW e 7 serbatoi di idrogeno a pressione di 350 bar.
Il futuro FCEV di Hyundai, con obiettivo 2030, prevede 6,7 miliardi di dollari di investimenti e 700.000 sistemi fuel cell (500.000 per i veicoli, 200.000 per altri impieghi) nel prossimo decennio, non solo per il trasporto ma anche per power generation e sistemi di storage.
Oggi in Europa ci sono 800 auto Hyundai a idrogeno su strada, nel 2025 saranno 1.600 i camion del progetto svizzero dei coreani, partendo da 50 nel primo anno. In trattativa anche una fornitura di autobus per i quali la strada è più lunga a causa della diversità di regolamento relativo ai mezzi passeggeri per i Paesi all'interno dell'Unione Europea. Entro il 2025 il piano è di vendere 100.000 veicoli Fuel Cell.
Hyundai entrerà nella serie ETCR con Veloster N ETCR, elettrica con trazione posteriore e motore centrale in attesa di omologazione finale.
Hyundai Generator è il sistema portatile di ricarica per le auto elettriche, caricatore ad alta velocità da 80 kW per presa (sono due) con due Fuel Cell stacks integrate. L'idrogeno viene utilizzato per generare elettricità e il primo utilizzo sarà proprio nella ETCR. Anche in questo caso, la fonte utilizzata per la produzione dell'idrogeno è rinnovabile (solare o eolico); niente diesel insomma, anche se va detto che i famosi "generatori diesel" avvistati alla Formula E non erano quelli usati per caricare le FE ma comuni generatori utilizzati a qualsiasi evento...
Alpiq si occupa della produzione energetica in una Svizzera che vede il 40% della sua elettricità generata tramite nucleare e il 60% tramite centrali idroelettriche. Sono 4,200 i GWh di elettricità da centrali idroelettriche immessi ogni anno nella rete da Alpiq, il principale player svizzero che è attivo in 30 Paesi e ha sede a Losanna.
Proprio ad Alpiq, Hyundai ha affidato la produzione dell'idrogeno che, insieme ai partner del progetto, rifornirà i camion Fuel Cell della flotta. L'idea è quella di avere un bilancio a zero emissioni poiché l'elettricità utilizzata per l'elettrolisi non proviene da carburanti fossili ma dall'impianto di Gösgen con Hydrospider.
I truck della flotta Hyundai Hydrogen Mobility (in collaborazione con H2 Energy) non saranno venduti alle aziende di trasporti ma verranno proposti con formula "tutto incluso", un leasing dove si paga solamente per i chilometri percorsi scaricando dal cliente sia il costo del mezzo che quello dell'idrogeno.
L'impianto di Gösgen, nato nel 1927 e ricostruito tra il 1997 e il 2000, utilizza cinque turbine Kaplan da 51,3 MW per una produzione annuale di 300 GWh. Il progetto idrogeno si inserisce in questo contesto e sarà avviato nel primo trimestre del 2020 con un'impianto per l'elettrolisi che, a regime, sarà in grado di produrre fino a 300 tonnellate di idrogeno all'anno. Si tratta però di un'iniziativa che crescerà in corso d'opera: tutto prenderà il via con 2 MW, una flotta di 40/50 camion e il carburante necessario, l'equivalente di quello utilizzato da circa 1.700 auto all'anno.
La centrale non sarà utilizzata esclusivamente per l'idrogeno ma la produzione di H2 sarà piuttosto un modo di ottimizzare le risorse e ridurre gli sprechi: durante i periodi di picco di richiesta l'elettricità verrà immessa nella rete e, nelle fasi di domanda inferiore (in cui andrebbero spenti gli impianti e sprecata energia potenziale), le turbine lavoreranno per alimentare l'elettrolisi, risolvendo in parte l'asimmetria tipica delle energie rinnovabili (ne abbiamo parlato qui).
Ionity è nata per compensare la mancanza di caricatori autostradali, una mancanza che è sì importante ma che non rappresenta il cuore della mobilità elettrica: oggi, infatti, la ricarica autostradale rappresenta il 5/10% dell'utilizzo dell'auto elettrica per la quale si prediligono percorrenze cittadine.
Hyundai si unirà al consorzio nel primo quarto del 2020 dopo le verifiche burocratiche di rito, entrando quindi in una rete che prevede 400 stazioni di ricarica (da minimo di 4 punti ognuna, 6 punti di ricarica in media) posizionate ogni 120/150 chilometri per coprire l'Europa. Oggi sono 165 le stazioni operative e 76 quelle in costruzione, con alcuni ritardi che dipendono dagli allacciamenti nei vari Paesi e che trovano nell'Italia l'ostacolo maggiore a causa di Enel e dei suoi tempi di risposta non proprio rapidi...
A livello tecnico, il progetto di Ionity sfrutta colonnine con connettore CCS Combo e potenza scalabile fino a 350 kW, dato non casuale ma che risponde alle esigenze di uno dei partner: Porsche con la sua Taycan approfondita in questo speciale.
L'intera rete di Ionity ha poi un obiettivo green: dove possibile, utilizza sempre forniture di elettricità provenienti da fonti sostenibili e rinnovabili.
Il nostro approfondimento sulla mobilità elettrica, non solo con Hyundai ma anche con Alpiq e Ionity, si è concluso con una discussione sul V2G, il Vehicle-2-Grid che serve a trasformare l'auto parcheggiata in un elemento attivo all'interno della vita della rete elettrica. Scambiando energia con la rete, l'auto serve a stabilizzarla e compensare (se guardiamo ai grandi numeri) le richieste di picco.
Oggi il V2G non può essere considerato una realtà ma in futuro lo sarà perché si tratta di una nuova tecnologia come lo furono, ai tempi, i cellulari. Si inizierà con le aziende, così come accadde con i telefonini, e il primo punto di contatto con il pubblico potrebbe riguardare ad esempio i parcheggi degli aeroporti o delle stazioni che offriranno gratuitamente lo stallo del veicolo a fronte del permesso di utilizzare l'auto V2G ready per gli scambi con la rete. In scenari come questi, ovviamente, il cliente avrà la promessa di trovare la batteria carica al ritorno dal suo viaggio.
Si tratta però di una tecnologia nuova e ancora da normare: Terna ha concesso l'avvio delle sperimentazioni solo otto mesi fa e andranno specificate molte questioni, tra cui informative chiare ai clienti su quanto sarà il degrado delle batterie attivando il V2G e quale sarà il rapporto costi/benefici.
In questo, Hyundai assicura di essere già al lavoro (anche con le aziende dell'incubatore Cradle) per studiare la risposta delle batterie, ottimizzare gli algoritmi di gestione e fornire poi al cliente un prospetto chiaro e semplice di tutte le dinamiche (costi inclusi) legate allo scambio di elettricità tra auto e rete.
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Commenti
Sono uscite da almeno 3 mesi. Cambiano interni, infotainment, cruscotto, qualche particolare estetico esterno, freno a mano a pulsante e non più a pedale. Oltre al blue link che prima non c'era. La sostanza rimane quella (ottima) precedente.
Questo non vuol dire che sia estera, solo che le politiche economiche europee siano folli, cmq in Olanda ci paga le.tasse.sugli utili, tutto il resto lo paga qua
Per l'idrogeno? No grazie.fino.a quando il metodo di produzione diverrà sostenibile
E' una fusione al 50% per entrambi. Per come si evolverà sul piano dirigenziale e progettuale vedremo. Credo che gli americani vorranno dire la loro, che gli italiani siano pur sempre una risorsa, e che i francesi abbiano le loro qualità. Vedremo come andrà a finire.
In ogni caso FCA l'elettrico ce l'ha da decine di anni. Non è perché l'ultimo modello l'ha presentato PSA allora FCA non sa fare.
Queste sono aziende che devono pensare prima di tutto a restare in piedi, puntare tutto sull'elettrico che oggi non ha mercato sarebbe stata una fesseria. Chissà ancora per quanti anni l'elettrico farà numeri miserabili... Oggi con l'elettrico ci perdono tutti.
I nuovi modelli stanno arrivando, se la Giulietta non vende come la Panda non è certo colpa di FCA.
D I O quanto mi sale il crimine quando "sconto" lo chiamano "vantaggio". Sembra il classico termine coniato ad-hoc per nascondere una incul@ta.
il problema principale è a monte (imho) : Marchionne non ha mai creduto nell'elettrico ed i progetti di conseguenza non sono mai partiti, accumulando un ritardo mostruoso, poi la vendita di MM ha incrementato ulteriormente il gap. Ora a frittata fatta, sono dovuti correre ai ripari.
una è solo termica (Yaris) l'altra è elettrica, gli sconti non sono paragonabili. poi Toyota vende quasi 10 milioni di auto l'anno, contro l'1 di Hyundai, quindi è più facile avere sconti o promozioni
Si paga le tasse in Olanda.
Scuriscilo allora...
Semplice, loro non vendono la Magneti Marelli al primo che passa..
Mi pare chiaro.
Dipende cosa intendi per brand Top...
non ho capito, quindi sono uscite le ioniq 2020? Se ordino ora avrò la MY2020?
Cosa hanno di diverso dalle precedenti?
Capacità di investimento nei settori chiave con un programmazione a lungo termine. Non parlo del governo, ma proprio delle aziende. Purtroppo qui si è sempre più badato ad avere l'uovo oggi piuttosto che la gallina domani. Basta guardare la gamma Fiat, Alfa e Lancia come sono ridotte all'osso come modelli, mentre (tornando al discorso dell'uovo oggi) si è preferito puntare su Jeep e Ram che avevano più mercato. I soldi per sviluppare l'elettrico c'erano anche qui solo che hanno deciso per altre strade che portavano soldi nell'immediato (non che comunque siano in allarmante ritardo visti i volumi di vendita dlel'elettrico) e infatti ora si sono dati da fare per vendersi al migliore offerente. Si, hai letto bene, vendersi, perchè la fusione è la fantasia di Elkan, la verità è che Fca sarà sotto Psa e ad Elkan daranno un ruolo così che potrà dire di aver fatto qualcosa anche lui in famiglia.
io ho avuto uno sconto di 5000 euro su una yaris benzina, circa un terzo del prezzo di listino (contando anche gli accessori).
Mi aspettavo qualcosa di simile da Hyundai, anche se ho scoperto che sono gli unici che offrono un vero tasso 0 (taeg 0,73%) mentre le altre case ti offrono dei taeg tra il 7 e l'8% se non oltre per cui se usi il finanziamento alla fine è come avere lo sconto maggiore ma paghi a rate
Ferrari? è diventata estera?
Ti ricordo che per volumi di vendite il gruppo KIA-HYUNDAI era quinto nel 2018 e con un fatturato in crescita. E Hyundai è tra i primissimi brand in settori innovativi come ad esempio l'idrogeno qui citato.
L'Italia non ha nessun marchio di auto. Ha operai che lavorano per FCA azienda estera
Servono ovviamente incentivi
Però per mantenere certi investimenti, come quelli del settore auto, ci vuole una quantità di denaro importante. Immagino che le tasse dei cittadini lì paghino investimenti in settori ben più chiave che delle automobili (raffinerie, acciaierie, etc.). Non credo che finanzino una Hyundai per miliardi di dollari solo per dire 'anche noi facciamo automobili'.
programmazione industriale e supporto del governo
normalmente i listini delle auto orientali sono aumentati di poco, per quello fanno sconti del 3-5%, a differenza dei marchi europei che gonfiano il listino e poi fanno sconti del 15-20%
Nooo.. di numero seriale delle targhe
Di altitudine?
Beh "brand top", insomma... capisco che tu ne abbia una, ma...
Pensare che lì poteva esserci Fiat (FCA). Ma com'è che i coreani hanno i soldi per sviluppare l'elettrico e gli italiani stanno a rimorchio? Non che i coreani facciano chissà quali numeri con le automobili, eppure possono fare investimenti che Fiat non fa.
che poi nella lista manca:
- Ci sono studi che dimostrano che l'elettrico inquina di più del diesel!
il vero problema è proprio questo appiattimento dei costi di cui parli tu...
Io (per colpa delle scelte scellerate della politica locale) ho dovuto cambiare il mio diesel che aveva 340mila km che con un pieno da 65€ facevo circa 800km vuole dire che spendevo (ovviamente di media) circa 0.075€ al km
ora con una Kona hybrid faccio un pieno di super a 45€ faccio 650km ovvero 0.069€ al km ... i consumi sono pressochè gli stessi perchè quello che con le ibride guadagni in città lo perdi in autostrada o extraurbane...
Non mi sento di dire che OGGI una tecnologia è SUPERIORE all'altra, ne per i costi ne per prestazioni in termini generici... ma di sicuro è presto per parlare di elettrificazione di massa (specie nei piccoli centri urbani)
L'etica dei trasporti è un'altro paio di maniche. Nella mia scelta fra un nuovo diesel o un benza-gpl (accettati comunque nelle ztl) e una ibrida, ho voluto testare la scelta green, così, per scelta.... vedremo fra qualche anno la tecnologia cosa ci riserverà.
Articolo veramente ben strutturato e ricco di informazioni utili (sempre e solo grazie all'ottimo Melita) come non se ne leggevano da tempo. Hyundai è ormai un brand top sotto tutti i punti di vista e ha un piano di sviluppo talmente ben congegnato da far impallidire la concorrenza sia nel breve che nel lungo periodo. Da poco più di un mese sono un felicissimo proprietario di una Ioniq Plug-in Prime (modello 2020) e non posso che confermare la rivoluzione che ha attuato questo brand, ormai lontanissimo parente del marchio da "discount" che conoscevamo 20 anni fa. Un'auto fantastica!
Cristosanto...Zurigo è già a 923...
bell' articolo, credo che hyundai sia messa bene sotto sto aspetto, io guido un loro powertrain ibrido ed è veramente piacevole , di diversa concezione rispetto al toyota ma fruibile in ogni situazione e non solo in città
io mi sono interessato alla ioniq elettrica ma, a parte uno sconto concessionario ridicolo, per la consegna c'è da attendere 8 mesi!! Troppo. Aspetto la gen 2 o punto su una tesla model3 che ha consegne a 2 mesi
Bell'articolo ma l'auto è brutta.
Secondo me se la buttiamo sui "quei 45 minuti li puoi passare connesso alla freewifi a farti gli affari degli altri su FB" ne portiamo molti dalla nostra parte :D
L'articolo più bello del 2019! Mancano notizie simili, ben approfonditi e ricche di informazioni utili. Grazie!
Direi che dobbiamo invece sensibilizzarci maggiormente a NON essere inculati dal consumismo che usa leve psicologiche per costringere a impoverirci a loro beneficio.
Al momento nessuna auto è realmente conveniente e c'è una quasi oscena parità di costi di gestione pur spostandosi da GPL a benzina a diesel e a elettrico.
La vera soluzione è l'usato.
Francamente speravo nella i30 elettrica con batterie e motore della kona
I camion a idrogeno mi sembrano la cosa più interessante di tutte. Questo genere di trasporti e altamente pianificabile e, con l'autonomia permessa da questi sistemi, può essere davvero interessante. I mezzi pesanti hanno ammortamenti molto lunghi e sono quelli su cui secondo me è più facile incentivare questo genere di trasformazione.
ma tanto ti risponderanno sempre le solite cose:
sono care
non hanno autonomia
non ci sono infrastrutture
non posso aspettare 45 minuti per ricaricarla
Io non avendo un box sono passato comunque da veicolo diesel a gpl per il futuro vedremo, speriamo che la tecnologia migliori le prestazioni delle batterie e magari che le fuel cel idrogeno facciano passi avanti
si scontra con un costo di produzione troppo elevato
Interessante davvero!! Sembra fantascienza ma io personalmente ho la speranza che l'idrogeno sia il futuro!
È la soluzione più logica ma che si sconterà fortemente con i colossi multinazionali e le lobby..
Ma io continuo a sperarci!
Il tuo è l unico commento È incomprensibile il poco interesse che genera questo argomento in Italia , ed invece è molto importante. Le più civili società europee stanno investendo miliardi , ci credono fortemente . La mobilià SILENZIOSA è inevitabile,e gli italiani devono prenderne coscienza. Se si ha un box già adesso si può fare ,la Lombardia incentiva per 8000€ + 6000 statali + 4000 per la VW ID3 (tipo golf ma molto più spaziosa)
Articolo interessante, tra cui molto interessante il camion a Idrogeno :)