
27 Agosto 2021
10 Agosto 2021 1
Iniziative dedicate alla pulizia dei mari possono sembrare a volte solo operazioni di marketing. In realtà, possono nascondere un obiettivo importante che è quello di poter riutilizzare il materiale recuperato in altri ambiti. Ultimamente abbiamo visto diverse case automobilistiche che per gli interni delle loro nuove auto elettriche utilizzano rivestimenti ricavati da materiali recuperati sui fondali marini, come le reti abbandonate. Alcuni costruttori, poi, stanno sostenendo attivamente queste operazioni di recupero.
Hyundai ha supportato un’attività di esplorazione e conservazione dei fondali marini vicino a Lampedusa, come parte della partnership con l’organizzazione per la conservazione dell’ambiente marino Healthy Seas. Questa collaborazione si è posta l'obiettivo di combattere l'inquinamento degli oceani, coltivare ecosistemi marini sostenibili e sostenere un'economia circolare, in linea con la strategia globale di Hyundai.
Facendo squadra con Healthy Seas, il noto esploratore marino Mario Arena – che dal 1994 ispeziona i fondali di tutto il mondo alla ricerca di importati siti archeologici sommersi – con 14 volontari della Society for the Documentation of Submerged Sites (SDSS) hanno scandagliato l’area marina intorno a Lampedusa per circa un mese tra giugno e luglio 2021, per identificare e documentare diversi relitti derivanti dalla Battaglia del Mediterraneo, avvenuta tra il 1941 e il 1943 durante la Seconda Guerra Mondiale, con il fine ultimo di proteggerli.
I relitti presenti sui fondali marini rappresentano un habitat ottimale per diverse specie marine che si riparano al loro interno. Allo stesso tempo, è proprio sui relitti che si incagliano spesso le reti da pesca abbandonate. Si stima che ogni anno oltre 640 mila tonnellate di attrezzature da pesca vengono abbandonate nell'oceano con ovvie ripercussioni negative per la vita marina. Per mitigare l’impatto di questo inquinamento, oltre all’attività di ricerca, nelle quattro settimane di permanenza il team di Healthy Seas e Ghost Diving hanno recuperato le reti da pesca che ricoprivano due relitti.
A 76 metri di profondità, a poco più di 30 km dalla costa di Lampedusa, i subacquei hanno trovato una rete da traino recentemente persa sul relitto del piroscafo postale Egadi, ma a causa delle sue grandi dimensioni è stato possibile rimuoverne solo la metà. Una seconda rete è stata individuata a più di 60 chilometri da Lampedusa sul relitto Narval, un sottomarino francese affondato tre mesi dopo il primo varo nella Seconda Guerra Mondiale. Mario Arena ha commentato:
La rimozione delle reti è stata nella mia agenda per molti anni, principalmente perché interferiscono con i siti dei naufragi. Attraverso la nostra collaborazione con Healthy Seas, siamo stati in grado di trasformare la nostra passione per i relitti storici in una soluzione ambientale positiva. Siamo anche grati a Ghost Diving per aver condiviso le loro conoscenze e procedure per la rimozione delle reti fantasma.
Il progetto a Lampedusa ha inoltre contribuito agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU per le Città e le Comunità Sostenibili.
Healthy Seas opera nell’ottica della creazione di un’economia circolare, per garantire una nuova vita ai materiali recuperati. Le reti da pesca in nylon, infatti, verranno prese in carico dall’organizzazione partner Aquafil, che si occuperà di pulirle, selezionarle e, insieme ad altri rifiuti di nylon, riciclarle producendo un nuovo materiale chiamato ECONYL. Si tratta di un filato può essere riciclato all’infinito e usato, ad esempio, per abbigliamento sportivo, costumi da bagno e tappeti.
Questo stesso materiale è stato utilizzato per i rivestimenti interni della nuova Hyundai IONIQ 5. La partnership con Hyundai sta consentendo a Healthy Seas di espandere i suoi programmi in tutta Europa. La collaborazione è cominciata ad aprile 2021 con un’attività di pulizia a Itaca, in Grecia. Oltre a Grecia e Italia, seguiranno progetti in Norvegia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Spagna e Francia, nonché nel Mare del Nord e nel Mar Mediterraneo.
Ristabilendo un sano rapporto con la natura, Hyundai intende migliorare il benessere delle persone, in sintonia con la sua visione di "Progress for Humanity". Attraverso la collaborazione con Healthy Seas, Hyundai non solo punta a garantire un ambiente più pulito per le prossime generazioni, ma anche a dare forma a un futuro sostenibile per le comunità con cui lavora.
Hyundai IONIQ 5 RWD: prova consumi reali, quanto costa la ricarica e costo per 100 km
Hyundai i30 N: perfettamente versatile. Alla prova l'educata e pepata hot hatch | Video
1200 km elettrici, presente contro futuro: da Milano a Monaco | Il ritorno
Hyundai Kona Electric 2021, arriva il restyling: tutte le novità | Video
Commenti