
07 Gennaio 2020
Al fine di indagare il rapporto degli italiani con la sicurezza stradale, Continental ha commissionato a Euromedia Research uno studio che ha visto un campione di 2.000 persone interrogate sul tema che, alla domanda sul mezzo più utilizzato, rispondono così:
L'auto è percepita come il mezzo di trasporto più sicuro su strada (44.1%) ma allo stesso tempo il più pericoloso perché la paura di essere investiti è comune al 68% degli intervistati. Secondo il 79,5%, però, gli italiani non percepiscono sé stessi come un pericolo definendosi rispettosi delle regole oppure "non sempre rispettosi delle regole" (9,9%), ma è ridotta la percentuale di chi non rispetta mai le regole (0,9%) o di chi le rispetta solo in presenza di un controllo (8,7%).
Curiosa la risposta alla domanda "quanto ti senti sicuro delle tue capacità alla guida": solo il 7,4% si sente poco o per nulla sicuro, risposta data prevalentemente dai giovani tra i 18 e i 24 anni e da chi guida un mezzo pesante
Analizzando le risposte sui pericoli in strada, si nota che per il 44,4% la distrazione è quello principale, seguito dalla trasgressione (43,7%). Manutenzione delle strade, dei mezzi e assenza di controlli rappresentano il pericolo principale per solo l'8,4% degli intervistati.
Di contro, l'elemento più importante per la sicurezza resta il guidatore per il 50% dei casi, seguito dalle cinture per l'11,6% e freni per il 9,7%. Se quindi le campagne su cinture e manutenzione dei freni sembrano essere entrate nella testa degli italiani, pneumatici, ADAS, airbag e fari sono ancora percepiti come marginali. Nello specifico gli ADAS sono elemento importante solo per il 6%, gli pneumatici solo per il 5.3% e i fari solo per lo 0,8%.
Classifica capovolta se andiamo ad analizzare gli autisti di mezzi pesanti dove le gomme sono il terzo elemento più importante dopo la segnaletica stradale e il guidatore. In generale, se la maggior parte di chi utilizza l'auto per gli spostamenti sostiene che la sicurezza dipende dal guidatore, per gli autisti dei mezzi pesanti è invece lo strumento di lavoro (il mezzo stesso e la sua dotazione/manutanzione) a rappresentare il fattore principale.
Per arrivare ad una maggiore sicurezza sulle strade, il 34,9% ripone la propria fiducia nei guidatori, il 16,7% nelle forze dell'Ordine, il 15,5% nei produttori di auto e pneumatici per lo sviluppo di tecnologie più efficaci, il 12,3% nelle istituzioni, l'8,7% nella scuola e il 6,2% nellla scuola guida.
Sui sistemi di sicurezza, il 34,5% pensa che siano fondamentali per i mezzi del futuro e il 10,5% menziona le auto a guida autonoma. Scendendo nel dattaglio, il 59,2% pensa che i sistemi di assistenza alla guida siano validi ma non risolvano il problema della sicurezza mentre il 37,9% li ritiene fondamentali per questo scopo. Ancora una volta, diversa è la percezione degli autisti di mezzi pesanti che, rispetto al totale del campione, si rivelano maggiormente consapevoli alla guida del mezzo e ritengono più importanti ADAS e sensori.
L'indagine richiesta a Euromedia si inserisce nella Vision Zero di Continental che oggi si articola su tre temi oltre agli pneumatici:
L'obiettivo finale è combinare le innovazioni tecnologiche, dagli ADAS agli sviluppi sulla sicurezza delle gomme, per arrivare a zero incidenti, zero vittime e zero feriti in strada.
In questo percorso, gli pneumatici restano sempre la base (oltre che l'unico punto di contatto dell'auto con la strada) che segue le evoluzioni tecnologiche:
Il percorso verso la sicurezza è fatto anche di piccole e grandi innovazioni, come Grip Line, una vernice con granulato di gomma che aumenta il fattore antiscivolamento del 35%. Il produttore sta lavorando con enti e amminastrazioni per l'utilizzo di questa vernice che, in caso di pioggia e umidità, permette di aumentare il grip della segnaletica orizzontale a vantaggio della sicurezza di bici e moto.
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