
27 Giugno 2018
Il responsabile del design di Renault Laurens Van den Acker ha le idee molto chiare su come si evolverà il processo di ideazione dell'estetica del marchio in vista della più grande rivoluzione della mobilità: la guida autonoma. Si tratterà di un cambiamento graduale e non immediato, ma che già oggi può essere immaginato dando un'occhiata alle più recenti concept car della Losanga, EZ-GO in primis. Di lei, ma non solo, il designer olandese ha parlato in occasione di un'intervista realizzata per Automotive News Europe.
Tra un'auto tradizionale e un veicolo a guida autonoma le differenze sono strutturali. Spariscono il volante, i pedali, i sedili e probabilmente anche il rumore del motore. Si tratta di una sfida stimolante per la squadra di designer capitanata da Van den Acker, che al momento di progettare EZ-GO ha dovuto "resettare" il proprio cervello, abbattendo le barriere del conosciuto per esplorare qualcosa di completamente nuovo.
Non ci sono tradizioni, non c'è storia: si parte, insomma, dal classico foglio bianco. E per Laurens Van den Acker, 52enne dal 2009 responsabile del design di Renault, si tratta di qualcosa di davvero insolito:
Ci si trova di fronte ad una serie di richieste completamente nuove, soprattutto quando si smette di pensare alla configurazione di un'auto. Questo ci ha permesso di trovare una soluzione in cui abbiamo una porta con apertura frontale, che offre un facile accesso. Ha anche portato alla configurazione a forma di U dei posti a sedere. Entrare e uscire da una robovehicle è molto importante: uscire dal lato della strada può essere pericoloso, perché potrebbero passare delle auto. L'ingresso anteriore ha anche creato spazio per una sedia a rotelle o qualcuno che ha difficoltà a muoversi. Il fatto che si possa accedere facilmente è secondo me il modo più dignitoso di entrare ed uscire.
Quando ci si trova ad avere libertà espressiva, la prima cosa che viene in mente è assecondare il massimo sfruttamento dello spazio. La maggior parte dei robotaxi proposti finora dalle case automobilistiche sono semplici "scatole su ruote", strettamente legate al trasporto pubblico, con porte scorrevoli come un ascensore o un autobus o metropolitana.
Renault, con EZ-GO, ha invece cercato un approccio incentrato sull'uomo, quindi è stato mantenuto un profilo relativamente basso, ma le superfici vetrate sono state aumentate. All'interno ci si sente protetti, ma allo stesso tempo è possibile apprezzare al meglio la vista sulla città.
Una vettura di proprietà a guida autonoma si deve concentrare sul benessere dei passeggeri, andando ad interecettarne i bisogni, mentre un robotaxi deve integrarsi al meglio con l'identità della città che lo ospita, diventando in qualche modo un simbolo riconoscibile in tutto il mondo.
Diciamo che l'EZ-GO potrebbe essere il taxi nero di Londra o il taxi giallo di New York City. Se Parigi vuole mostrare ciò che rappresenta, lei non vorrebbe che fosse qualcosa di moderno, efficiente, elegante e confortevole?
Un'auto nella quale l'uomo non è più conducente ma passeggero deve inoltre rispondere a dei precisi requisiti in fatto di connettività e comfort. Ma questo non significa mettere schermi ovunque:
parlando con le aziende del settore abbiamo scoperto che la maggior parte dei tragitti sono generalmente piuttosto brevi, da 10 a 15 minuti. Le persone entrano, guardano i loro smartphone, poi escono. Non c'è bisogno di guardare un film. Potrebbero trovare posto alcune informazioni sulla città, ma sarà una sezione limitata.
Attualmente, il team di Van den Acker lavora su più fronti, anche perché nessuno è in grado di prevedere quale sarà la configurazione vincente per il trasporto urbano autonomo:
stiamo solo provando idee. Il mio primo obiettivo con l'EZ-GO è stato: siamo in grado di convincere le persone a prendere un robotaxi e non a salire in macchina? Possiamo creare qualcosa di così attraente e desiderabile da preferirlo alla metropolitana? Siamo solo all'inizio di questa avventura.
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