Greenpeace: Roma ultima capitale europea per mobilità sostenibile

24 Maggio 2018 0

Roma, la città eterna, è il fanalino di coda tra le capitali europee in fatto di mobilità sostenibile. A dirlo è il rapporto "Living. Moving. Breathing", commissionato da Greenpeace al Wuppertal Institute. Un tredicesimo posto (su 13 capitali europee) che probabilmente non stupirà i cittadini romani, anche se i margini di miglioramento non mancano. Ma andiamo con ordine.

In testa le capitali del Nord

Il rapporto si basa sugli ultimi dati resi disponibili da fonti pubbliche ufficialli o direttamente dalle amministrazioni cittadine: la classifica finale è il frutto di una comparazione eseguita su 5 parametri fondamentali: sicurezza stradale, qualità dell’aria, gestione della mobilità, trasporti pubblici, mobilità attiva.

Ognuno di questi parametri è stato valutato con un massimo di 20 punti, per un totale di 100 punti: Roma, tredicesima e ultima, ha totalizzato 27 punti su 100, finendo sotto Mosca (30,75 punti). Il vertice della classifica delle capitali europee con la mobilità più sostenibile è occupato - manco a dirlo - dalle grandi capitali del Nord: Copenagen è in testa con 57 punti, seguita da Amsterdam (55) e Oslo (50). A seguire troviamo Zurigo, Vienna, Madrid, Parigi, Bruxelles, Budapest, Berlino e Londra.


Le performance peggiori registrate dalla Capitale d'Italia riguardano la sicurezza stradale e la gestione della mobilità, voci nelle quali Roma è finita ultima. La tredicesima posizione in fatto di sicurezza stradale deriva dalle statistiche sfavorevoli: nel 2016 a Roma si sono registrati 25 incidenti mortali che hanno coinvolto ciclisti e 47 che hanno coinvolto pedoni. Nello stesso periodo, ci sono stati 110 incidenti ogni diecimila spostamenti in bici e 133 incidenti ogni diecimila spostamenti a piedi.

Il basso punteggio nella gestione della mobilità è invece dovuto ad un'inefficienza generale del sistema, che disincentiva poco (o per nulla) l'utilizzo dei mezzi privati in favore di quelli pubblici o alternativi. Questo si traduce in un traffico fortemente congestionato, che si riversa sulla qualità della vita durante gli spostamenti. I tempi di percorrenza delle principali vie di comunicazione, a causa di queste politiche, aumentano del 40%.

Roma: quali margini di miglioramento?

Non tutto è perduto per la nostra capitale: gli investimenti annunciati negli scorsi mesi (anche grazie al contributo della Formula E) fanno ben sperare, con 700 nuove colonnine di ricarica per auto elettriche nei prossimi 3 anni e nuove postazioni per car e bike sharing. A questo proposito, Greenpeace ha denotato l'impegno dell'amministrazione capitolina nell'implementazione di nuovi sistemi di trasporto condiviso, criticandone però la disponibilità limitata.

E poi c'è la questione sicurezza: Roma deve proteggere di più pedoni e ciclisti dall'aggressività del traffico a motore, e il disincentivo all'utilizzo dei mezzi privati (ad esempio attraverso l'introduzione di pedaggi per alcune categorie di veicoli) potrebbe essere una soluzione per arginare questo problema. Ma questo deve essere accompagnato al rinnovo e al potenziamento del parco mezzi circolante...


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