
07 Febbraio 2019
L'idea dell'azienda californiana FreeWire è semplice ma efficace: proporre un servizio di ricarica per auto elettriche grazie al quale è la colonnina a raggiungere l'automobile, e non il contrario. Anche per questo, oggi la società BP Ventures, incubatore di aziende innovative incentrato sullo sviluppo di una mobilità sostenibile "dal pozzo alla ruota" (dopo tutto BP è una delle maggiori aziende petrolifere britanniche), ha annunciato di aver investito 5 milioni di dollari in FreeWire, con l'obiettivo di testare questa tecnologia nel Regno Unito e in Europa nel corso del 2018.
Grazie a MobiCharger, FreeWire offre agli automobilisti privati (ma anche alle flotte delle aziende) la possibilità di caricare i propri veicoli elettrici senza doversi recare in stazioni fisse, magari dovendo effettuare una lunga deviazione sul proprio percorso. Una "colonnina con le ruote" rappresenta la soluzione più economicamente sostenibile per il breve-medio termine, in quanto consente di avvicinarsi ai veicoli elettrici da ricaricare senza dover investire in un'infrastruttura fissa e costosa.
Attualmente, il progetto prevede di dotare le stazioni di servizio BP di una serie di MobiCharger, che andranno poi a collegarsi alle vetture elettriche parcheggiate per ricaricarle in tempi rapidi. La partnership prevede però anche l'idea di allargare il campo d'azione dei MobiCharger, facendolo diventare un vero e proprio servizio di ricarica flessibile su richiesta.
Proprio la flessibilità è la parola chiave dell'investimento in FreeWire da parte di BP, che ha saputo sfruttare il concept innovativo di MobiCharger. Il dispositivo - una sorta di grande powerbank con le ruote - è in grado di ricaricare fino a sei veicoli elettrici con una singola carica (ma solo due per volta), con una potenza di 7,5 kW (la stessa delle colonnine "base"). Per i più esigenti c'è anche il modello con ricarica rapida in corrente continua da 50 kW, in grado di caricare 10 auto supportando anche gli standard CHAdeMo e Tesla. Il funzionamento è simile ai powerwall domestici, che si ricaricano quando l'energia costa meno accumulandola per un'utilizzo su richiesta.
Hyundai IONIQ 5 e Nissan Towstar: due elettriche, un mese senza ricaricare a casa
Hyundai IONIQ 6: prova su strada. Ottimi consumi e tanto spazio | Video
Recensione 70Mai Omni: la Dash Cam a 360° con ADAS ci è piaciuta! | Video
USA e Europa compatte contro la Cina, mai visto un Bing così | HDrewind 10
Commenti
Ma poi devono mandare delle altre colonnine mobili per ricaricare le prime inviate? Una serie infinita di colonnine mobili che si ricaricano a vicenda. Senza contare l'energia necessaria allo spostamento della colonnina
usiamo un'auto diesel che generi energia elettrica
uso il carbone per fare corrente, che uso per caricare una batteria che uso per caricare un'auto...
fatto tutto questo giretto mi sa che conveniva un'auto diesel...tra perdite di energia varie e batterie da produrre/smaltire...
a me me pare 'na strunzata...
meglio utilizzare direttamente un gruppo elettrogeno
Vai di spreco di energia.
Ancor più utile allo scopo sarebbe un drone power bank