
Auto 16 Mag
La NASA è al lavoro su un nuovo tipo di pneumatico che sia in grado di resistere alle difficili condizioni del terreno sul pianeta Marte. Facendo tesoro dell'esperienza accumulata dalla sonda Curiosity, ma soprattutto effettuando una ricerca approfondita nei più disparati periodi della storia dell'umanità, i ricercatori NASA hanno trovato la soluzione ideale nel Medioevo.
Già, quel periodo Medioevo definito dagli storici "Secoli Bui", dove la scienza è stata apparentemente messa da parte in nome della spiritualità. Eppure, proprio questo arco temporale ha prodotto innovazioni così forti da ispirare perfino gli scienziati della più grande agenzia aerospaziale al mondo.
Il principio alla base degli nuovi pneumatici sviluppati dalla NASA trae ispirazione dalle armature dei cavalieri, e in particolare dalle maglie metalliche utilizzate per proteggere il proprio corpo senza sacrificarne la mobilità. Basandosi su questi principi, alla NASA hanno creato degli pneumatici chiamati "Superelastici", delle strutture metalliche in grado di sopportare una deformazione elastica, ossia in grado di ritornare alla propria forma originale una volta terminata la sollecitazione meccanica.
Oltre alla deformazione, la presenza della maglia metallica (unita ad un disegno specifico) garantisce poi un migliore grip su ogni tipo di terreno: in pratica, si tratta di una "super-catena", evoluzione di quelle che anche noi montiamo sui nostri pneumatici per migliorare la trazione quando nevica. Una soluzione che potrebbe rendere le forature e i danni irreversibili degli pneumatici di Curiosity un lontano ricordo.
A questa speciale conformazione fisica della struttura, si aggiunge poi un'ulteriore peculiarità data dalla composizione chimica del metallo: si tratta infatti di una lega "a memoria di forma", composta da Nickel e Titanio, in grado di deformarsi del 10% senza perdere la propria forma originale in determinate condizioni di temperatura, oppure quando viene applicata una certa corrente elettrica.
Se alla NASA hanno pensato a prestazioni ottimali nelle estreme condizioni del Pianeta Rosso, immaginate quanto possa essere efficace una tecnologia del genere in condizioni di utilizzo decisamente meno critiche, ma altrettanto problematiche, come ad esempio nel deserto o nel fuoristrada duro e puro.
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La maglia di ferro del medioevo è finalmente tornata di moda.