20 Novembre 2017
Il management di Volkswagne ha approvato il piano di rilancio del brand tedesco dopo il Dieselgate: la nuova strategia si base su un posizionamento più chiaro sul mercato in base alle esigenze dei mercati di interesse, oltre ad un focus su elettrificazione, digitalizzazione e nuovi servizi di mobilità.
"Volkswagen: Moving People Forward": la nuova tagline del marchio tedesco spiega bene le intenzioni del nuovo corso Volkswagen, approvato oggi dal consiglio di amministrazione del marchio e annunciato dal CEO Herbert Diess. Alla base della strategia un cambiamento profondo del marchio, in sintonia con un mercato dell'auto in via di trasformazione.
Una trasformazione in tre fasi
Nella fase 1 del processo di rinnovamento, da qui al 2020, il marchio si occuperà di ristrutturare il suo core business, aumentando le competenze in nuovi settori. Nella fase 2, fino al 2025, ci sarà una forte accelerazione sulla mobilità elettrica e sui nuovi servizi di mobilità, che porteranno grandi introiti economici. Nella terza e ultima fase, ci sarà il rafforzamento dei settori della nuova mobilità, con l'obiettivo di diventarne il leader entro il 2030.
Prima di tutto, Volkswagen dovrà posizionarsi al meglio in ogni mercato, sfruttando le proprie competenze e potenziandole in quei mercati dove attualmente fatica: negli USA, per esempio, sono necessari grandi SUV e berline, ma anche elettriche e ibride con le relative infrastrutture di ricarica. In Cina e Europa, dove sono stati raggiunti ottimi risultati dal punto di vista del volume, occorrerà rafforzare la presenza nel segmento "near-premium", mentre in India, Sud-America e Russia Volkswagen si specializzerà nel segmento delle vetture economiche.
L'offensiva elettrica, a scapito delle nicchie
Trattandosi di un costruttore di volume, l'auto elettrica di Volkswagen costituirà un vero e proprio elemento di motorizzazione di massa a zero emissioni, tanto che le auto elettriche diventeranno il marchio di fabbrica del brand tedesco. Questo porterà inevitabilmente a cancellare alcuni modelli di nicchia che non hanno avuto il successo sperato, tra cui l'ammiraglia Phaeton, la sportiva Scirocco e la nostalgica Beetle (quest'ultima ancora non confermata), per un risparmio di 2,5 miliardi di euro.
A tutta connettività
Volkswagen ha nei suoi piani quello di sviluppare una piattaforma di servizi digitali che porterà, entro il 2025, ad avere qualcosa come 80 milioni di utenti in tutto il mondo. Numeri da leader del mercato, insomma, che consentiranno a Volkswagen di avere una rendita di 1 miliardo di euro l'anno.
Una società più snella e con più cash
Questo avverrà in contemporanea con una riforma organizzativa all'interno del marchio, che si snellirà nella parte amministrativa e proporrà un nuovo modello di business basato sulla flessibilità e sull'efficienza, valori che, guarda caso, si rifletteranno anche sui prodotti fisici.
Tutto questo permetterà a Volkswagen di aumentare sensibilmentre il proprio margine operativo (nel 2015 era al 2%) che arriverà al 4% nel 2020 fino a toccare il 6% nel 2025, a livello di altri costruttori generalisti. Contribuiranno a queste previsioni gli inevitabili tagli ai posti di lavoro (di cui una grande percentuale in Germania) effettuati la scorsa settimana, che porteranno risparmi fino a 3,7 miliardi di euro all'anno entro il 2020. Gli investimenti previsti per i prossimi anni saranno mantenuti al livello attuale, a quota 4,5 miliardi di euro e questo porterà ad una maggiore liquidità nelle casse del marchio nel medio termine.
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