Zero SR: recensione della naked elettrica di Zero Motorcycles

29 Giugno 2015 0

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La moto è libertà, passione, velocità ma anche sound e "odore di benzina" che brucia da uno scarico...magari aperto. Può quindi una moto elettrica essere considerata una vera e propria moto? Per molti la risposta è no, ma i molti non hanno mai provato una moto elettrica. Noi l'abbiamo fatto e abbiamo iniziato con Zero SR, la naked sportiva che arriva dalla California e sbarca in Italia grazie al primo concessionario italiano di Milano, il punto vendita e-Move.me.

Nel cuore di Milano arriva l'intera gamma di Zero e la SR è sicuramente una delle più interessanti per le prestazioni: 0-100 da 3.3 secondi per tenere testa alle supercar, il tutto spinti dal pacco batterie da 12.5 kWh. Vediamo quindi di analizzare l'elettrica di Zero con il solito approccio "5 sensi di HDmotori".

Partendo dalla vista la Zero SR non è certo la più entusiasmante. Il design è abbastanza tradizionale, non ci sono finezze estetiche e la parte centrale è dominata dal massiccio pacco batterie che squadra le linee della sezione inferiore. La colorazione rossa si fa notare sebbene molte sezioni siano dominate dalla plastica che, comunque, permette di risparmiare peso.

Zero SR si mantiene entro i 188 chilogrammi, un ottimo peso considerando la massa del pacco batterie che ha il pregio di abbassare il baricentro e, grazie alla sua posizione centrale, consente di raggiungere un ottimo bilanciamento generale.


Il risultato è che la Zero SR si guida come una bicicletta, è stabile anche alle alte velocità e in città è paragonabile ad uno scooter per quanto riguarda l'agilità nei cambi di direzione, agilità resa ancora più accentuata dall'impressionante reattività del motore di cui parleremo in seguito.

Pratici i comandi che restituiscono una sensazione tattile molto diversa dalle moto a cui siamo abituati, in primis per l'assenza della frizione che spiazzerà un po' chi è abituato a tenere due dita sempre pronte sulla leva. Inoltre anche il classico tasto di avviamento è assente: basta spostare il selettore su on, girare la chiave e si è pronti a partire.

Comoda ma non eccezionalmente morbida la sella, pratica sia per la città che per i viaggi più "lunghi" e in grado di ospitare senza problemi anche il passeggero. Perfetta la triangolazione sella-manubrio-pedane che, in classico stile naked, offre un'ottima comodità ma anche la maneggevolezza necessaria per una guida più caricata quando necessario.

Completamente assenti le vibrazioni: l'elettrico fila liscio senza il minimo fastidio, nessuna vibrazione su polsi e schiena e l'unica sensazione tattile che sentirete è quella delle sospensioni, un particolare che sulle moto tradizionali non si fa mai notare ma che su questa Zero SR, in assenza di vibrazioni soverchianti, diventa il solo percepibile e permette di avere un miglior feedback di quello che succede a livello della strada, sebbene serva qualche tempo per abituarsi.

Passiamo all'udito, sensazione che potrebbe essere inutile da descrivere per una moto elettrica. In realtà la Zero SR è tutt'altro che anonima. La prima cosa che balza all'orecchio è il silenzio: il rumore del vento intorno al casco è qualcosa di nuovo che, se per un'auto elettrica è difficile da percepire viste le "quattro pareti", per la moto è una sensazione soverchiante.

Subito dopo interviene un altro stimolo acustico che non avevamo notato all'inizio, il sound della moto dato da motore elettrico, rotolamento degli pneumatici e trasmissione a cinghia. L'effetto è quasi cinematografico e, sebbene il sound non sia così marcato, il "fischio" che la Zero SR produce in accelerazione ci fa sentire dentro ad un film di Tron e in strada i passanti si gireranno sicuramente a guardare cosa produce questo curioso suono.


Passiamo quindi ad analizzare la tecnica di questa elettrica delle meraviglie. Abbiamo già parlato dell'ottimo bilanciamento dei pesi reso possibile grazie alla batteria che abbassa il baricentro, bilanciamento che si traduce in una moto estremamente facile da guidare. Lo stereotipo "si guida con una bicicletta" non è solo un modo di dire: la sella a 807 mm e la distribuzione dei pesi rendono agile e immediata questa Zero SR, a tal punto da poter essere paragonata ad "una 600 che si guida come una 300".

Nel nostro test abbiamo affrontato il traffico cittadino di Milano, la tangenziale, l'autostrada e qualche strada extra-urbana, con una capatina nei colli brianzoli alla ricerca di qualche curva. In tutti i casi la Zero SR si è comportata egregiamente, non facendoci sentire mancanze rispetto alle classiche moto termiche.

Qualcuno potrebbe sostenere che una moto elettrica non è una "moto" nel vero senso del termine. Nulla di più sbagliato dato che la Zero SR va provata e basta una prova di pochi minuti per convincere il classico amico scettico e ritrovarcelo, dopo il giro, con un sorriso stampato in faccia.


Insomma, Zero è riuscita a creare una moto elettrica leggera e agile, con le sospensioni Showa completamente regolabili per adattarsi al nostro stile di guida (la forcella è da 41 mm). Riguardo la ciclistica, l'unico appunto che possiamo fare è forse una rigidità eccessiva in città che si evidenzia su entrambi gli assi (in maniera più marcata sull'anteriore) e una corsa leggermente corta. Alla guida, però, la SR risulta molto facile da mettere in piega anche nel misto stretto e stabile in ogni situazione, ad eccezione di quando, in piega, incontriamo un'asperità marcata che sporca leggermente la traiettoria.

Il comparto frenante è ottimo e degno delle naked sportive di categoria equivalente. Sebbene infatti la Zero SR monti un singolo disco anteriore da 320 mm (con pinza Nissin a 2 pistoncini) e un posteriore da 240 mm, l'assenza di un doppio disco anteriore non si fa sentire. Grazie al freno motore e alla frenata rigenerativa dell'elettrico, infatti, la staccata è assicurata e si può inoltre impostare tramite applicazione la percentuale desiderata, così da adattare la moto alle proprie preferenze di guida. Questo aspetto si ripercuote sulla dinamica di guida e aiuta in quelle situazioni in cui sbagliamo l'ingresso in curva arrivando lunghi, evitandoci la necessità di utilizzare i freni grazie alla resistenza del motore (se configurato entro certi valori).

L'ABS è di serie è funziona bene, limitando l'intervento solo a quando serve e senza troppi disagi: durante le prove abbiamo potuto apprezzarlo sia sui sanpietrini scivolosi che su fondo sdrucciolevole causa terra e "sporco".


Tempo quindi di passare al motore che è la vera e propria chicca di questa SR. Se siete curiosi sui "consumi" e sull'autonomia cliccate QUI per la prova dei consumi reali registrati durante i test.

Per quanto riguarda la guida e le prestazioni, la SR sbalordisce già dal primo approccio. In modalità Eco la moto dimostra comunque carattere, nonostante questa impostazione sia pensata per massimizzare l'autonomia limitando la coppia massima e sfruttando maggiormente la rigenerazione. Questo, però, non significa affatto trovarsi di fronte ad una moto "castrata" dal software. Infatti, già in questa modalità, la SR è piacevole da guidare e pronta a scattare nelle accelerazioni e nelle riprese grazie alla sua coppia istantanea: un'ottima cittadina per chi punta a ridurre i consumi senza sacrificare - troppo - le prestazioni.

Uscendo dalla città e affrontando i colli brianzoli abbiamo scelto la modalità Sport. Qui la SR cambia faccia: in 3.3 secondi raggiunge i 100 km/h ma non è il dato in se a stupire, quanto la generosità del piccolo motore elettrico che, ad ogni regime, è pronto a darci il massimo. L'accelerazione è bruciante in ogni momento e ad ogni velocità, questo significa che anche la ripresa è ottima e i sorpassi (da 90 a 110 km/h ad esempio), sono fulminei. Attenzione al surriscaldamento: temperature elevate unite ad una guida molto aggressiva faranno apparire l'avviso relativo al calore eccessivo, con la centralina che taglierà la potenza automaticamente per preservare l'integrità del sistema.


Se con una termica, per quanto ottimizzata nella coppia, bisogna fare i conti con un contagiri che inevitabilmente ci proporrà dei buchi, con la Zero SR la coppia (144 Nm) è sempre a nostra disposizione ed è tanta...più di moto dalla cilindrata (equivalente) superiore e più di qualsiasi termica di serie esistente. Sebbene i 67 cavalli possano quindi sembrare pochi, grazie alle prestazioni brillanti dell'unità di questa elettrica il risultato è un feeling da potenze nettamente superiori nell'utilizzo quotidiano fra città, extra-urbano per la gita fuori porta e autostradale per il tragitto casa lavoro.

Durante la prova la SR non ha infatti sfigurato nemmeno confrontata con i 108 cavalli della Street Triple R di proprietà. Proprio per questo non dovete farvi condizionare, in un'ipotetica scelta, dal dato di "soli" 67 cavalli poiché le prestazioni di questa SR sono talmente brillanti e godibili che vi dimenticherete del mero numero sullo scheda tecnica, pensando solo a godervi le accelerazioni immediate in qualsiasi condizione.

Molto interessante anche la modalità Custom che vi permette di regolare la moto nei parametri massimi di coppia e di frenata rigenerativa, ottima per dare un po' più di freno motore alla modalità Sport (se lo desiderate), oppure costringervi a rientrare nei limiti della tangenziale o dell'autostrada con un limitatore di velocità "fisso". La regolazione avviene tramite l'applicazione per smartphone che si connette via Bluetooth integrato nella moto. L'app permette inoltre di usare lo smartphone come strumentazione a colori aggiuntiva e personalizzabile con più dati di quelli evidenziati sul display della moto.

Oltre alle prestazioni, i vantaggi di un'elettrica si ripercuotono nei costi di utilizzo (quindi nei pochi spiccioli necessari per il "pieno") ma anche nell'assenza di costi di mantenimento. Non c'è una frizione che può danneggiarsi, non c'è la necessità di cambiare l'olio oppure di registrare le valvole...tutto è più economico e, negli anni, questi vantaggi ripagheranno della cifra spesa per l'acquisto.

Con qualche calcolo "spannometrico", rispetto ad una naked 600 sportiva equivalente nel mondo delle termiche, il break even point si raggiunge intorno ai 100.000 chilometri, considerando sia il costo della benzina che il costo delle spese extra come olio e via dicendo. La batteria della RS ha una vita stimata di 546.000 chilometri dichiarata dal produttore, più che sufficiente per l'intera vita della moto anche considerando un utilizzo quotidiano.

La Zero SR è quindi consigliata a chi vuole entrare nel mondo dell'elettrico e provare un'esperienza nuova sulle due ruote. Resta però anche una valida alternativa per chi cerca una moto "a vita" o per chi macina molti chilometri: dopo i 100.000 (non pochi) i vantaggi di costo iniziano a diventare tangibili nonostante un prezzo di listino di 18.290EUR. E' quindi evidente come il prezzo sia l'ostacolo principale, sebbene questo potrà però calare con il tempo e con la diffusione di questa tecnologia o potrà essere maggiormente giustificabile quando si riusciranno ad ottenere autonomie da 400/500 chilometri con una carica, permettere anche qualche viaggio.

Quel che è certo è che possiamo rispondere alla domanda iniziale con un si, la Zero SR può e deve essere considerata una "vera moto" a tutti gli effetti, anche senza quelle sensazioni uditive e olfattive tipiche delle benzina. E' difficile descrivere a parole le sensazioni di una moto del genere; possiamo però incitarvi a dare alla Zero una chance: provatela e poi diteci se, tornando alla termica, non vi mancherà quell'assenza di vibrazioni, quell'assenza di buchi di erogazione, il silenzio e quel feeling "futuristico" che solo un'elettrica può dare...

Chi vuole spendere qualcosa in meno, rinunciando però a quel brio in più, può rivolgersi alla Zero S che mantiene tutte le caratteristiche della SR ad eccezione degli pneumatici meno sportivi e del motore da 54 cavalli e 92 Nm di coppia massima, una moto più cittadina (0-100 da 5.2 secondi) che, con il pacco da 12.5 kWh usato dalla SR, costa 16.250EUR (14.220EUR se scegliete il modello da 9.4 kWh).

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