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Suzuki SV650: recensione della naked economica

28 Marzo 2017 0


Suzuki SV650 è tornata, pronta a dire la sua nel segmento delle naked economiche dove propone si un prezzo d'attacco interessante ma senza rinunciare al divertimento, consentendo di mettere le mani su una due ruote facile da usare ma anche in grado di farsi spremere a dovere da parte di chi ha più esperienza alle spalle.

Addio Gladius, bentornata SV650! Nata nel 1999, la prima SV ha dato il via ad un'era di successo, proponendo addirittura telaio e forcellone in alluminio e convincendo molti ad acquistarla per via di una ciclistica che peccava solamente nella forcella anteriore e di un motore tra i migliori del segmento. L'intermezzo della Gladius ha leggermente snaturato il progetto, non dal punto di vista della tecnica che restava simile, piuttosto per design e qualità, perdendo il fascino - e il nome - di un modello entrato nell'immaginario collettivo.


E' solo con il 2016 che Suzuki ha scelto di tornare al marchio SV650, ha cambiato il design restando sul semplice ma proponendo un look più "muscoloso" e rinnovato dove serviva per stare al passo con i tempi. La più affascinante è la versione con i cerchi blu che staccano rispetto al nero del telaio a vita: il colore viene richiamato dalle stripes sul serbatoio bianco e a condire un look più accattivante ci sono poi i LED del posteriore. Migliora anche la cura delle finiture: restano a vista alcuni materiali meno nobili che servono ad abbassare il prezzo ma tutto viene bilanciato dai passi in avanti, come il nuovo design dello scarico, sempre massiccio ma in grado di appesantire meno la vista laterale, e le pedane del passeggero che si snelliscono staccandosi da quelle anteriore. Tolto il portatarga, SV650 riesce a farsi apprezzare per il design semplice e in grado di invecchiare bene negli anni.



I cambiamenti nel look portano poi vantaggi anche dal punto di vista del peso: il nuovo scarico ha perso 3.5 chili con la dieta e, complessivamente, Suzuki SV650 ha risparmiato 8 chili rispetto alla Gladius fermando l'ago a 197 chili. Non è poco, ma i tecnici di Suzuki sono riusciti a non farceli pesare, tanto che la sensazione non è poi così diversa dalla mia Street Triple R del 2009 alleggerita ulteriormente grazie alle varie modifiche fatte nel corso degli anni. Intendiamoci, sto volutamente esagerando ma è per rendere l'idea di quello che si può ottenere lavorando sull'ottimizzazione.

Il merito è di un ottimo bilanciamento, la SV650 "calza" facilmente a tutti anche perché la sella è bassa (785 mm), il nuovo serbatoio e la sezione della sella rastremata permettono di abbracciare bene il telaio e la triangolazione sella-manubrio-pedane guarda al comfort che metterà subito a proprio agio i neofiti. I più esperti, però, avranno comunque spazio per muoversi facilmente durante la guida più aggressiva senza trovare impedimenti.

Restando nella sfera del tatto, ci sono poi i classici blocchetti al manubrio con i "pulsantoni Suzuki", poco affascinanti ma perfetti per l'ergonomia e una sella che risulta comoda ergonomicamente ma perde in imbottitura viste le nuove linee che avvantaggiano la facilità di movimento del pilota. Tanti i sacrifici per la zavorrina che dovrà fare i conti con l'assenza di maniglie. Chiudendo la sezione dedicata al "tatto", va segnalato l'ottimo lavoro nella riduzione delle vibrazioni che non risultano mai fastidiose e sono quasi assenti a livello dei polsi.


Niente male il sound del bicilindrico nonostante l'arrivo dell'Euro 4 con il nuovo scarico che castra inevitabilmente la voce di questo motore. Non sarà certo tra i più accattivanti ma la sfera uditiva trova le sue soddisfazioni: dato un occhio - o meglio prestate orecchio - al video per farvi un'idea. Assenti gli scricchiolii: l'assemblaggio è ottimo, non ci sono giochi fra le parti e l'unico rumore fastidioso potrebbe essere quello dei pioli delle pedane, davvero troppo lunghi e facili da grattare in pendenza anche senza pieghe estreme.



Più potente, Suzuki SV650 propone con questo modello 76 cavalli a 8.500 giri e 65 Nm di coppia massima a 8.100 giri. Siamo lontani dalle prestazioni sportive dei modelli da 100 cavalli ma in realtà si tratta di una scelta perfettamente dimensionata ad un progetto come questo, che deve essere economico all'acquisto ma anche durante tutta la sua vita. E non solo: una potenza del genere non spaventerà i principianti ma il bicilindrico è comunque generoso a sufficienza per permettere ai più esperti di sfruttarli tutti quei 76 cavalli, fino in fondo e specie nel misto stretto o in salita dove si potrà fare molto di più rispetto a quanto potremmo pensare fermandoci alla scheda tecnica.

Il motivo? La facilità di utilizzo: non ci sono scalini nell'apprendimento e la SV650 ci aiuta quasi a guidare, a differenza di modelli che richiedono una guida più fisica impegnando maggiormente il pilota. Il merito è anche della forcella da 41 mm con mono posteriore (regolabile nel precarico) che godono di un setup di fabbrica ideale e adatto alla guida di tutti  giorni così come a quella più sportiva alla ricerca del divertimento - facile - in piega.

Certo, con un setup unico non si potevano fare miracoli e la SV650 perde qualche punto scomponendosi leggermente se incontra qualche asperità in piega. Di contro, però, è precisa nell'inserimento, facile da buttare giù e abbastanza comoda anche in città

Cambio e frizione sono morbidi, ancora una volta all'insegno della facilità, e i freni dall'attacco "soft" permettono di non spaventare e modulare bene la potenza a seconda delle necessità. Per avere il massimo bisogna accanirsi sulla leva e aiutarsi con l'ottimo posteriore (anch'esso modulabile), assistiti dall'ABS che interviene senza troppa invadenza.

Infine vanno citate le due novità "tech" di questo modello: l'avvio rapido con un tocco del pulsante è una piccola innovazione che apprezzerete ogni giorni e la gestione del motore al minimo rende dolci partenze e ripartenze, aiutando anche nel traffico cittadino a bassa velocità.



Suzuki SV650 si conferma una moto "gustosa" perché associa ad un prezzo basso la qualità di un progetto che non vuole essere una semplice naked cittadina ma sa anche farci divertire tra le curve. Usarla è un piacere anche perché i consumi sono ottimi, più di 20 chilometri con un litro con punte che sfiorano addirittura i 30 in modalità "eco-maratona": insomma, potete trattarla come uno scooter per risparmiare e divertirvi come con una "sportiva" senza troppi sensi di colpa. Tanto per capirsi: per arrivare a 18 km con un litro l'ho spremuta tanto in un percorso con molte pendenze.

Qualche difetto da segnalare resta ma è emerso solamente quando ho tentato di guidare la SV650 in maniera più simile ad una naked spiccatamente sportiva come la Street Triple R, di ben altro livello - e segmento - rispetto a questa. In questo caso ho notato perdite di prestazioni per i freni, con l'anteriore che soffre il surriscaldamento, e per il cambio che non è rapido nella guida al limite.

Volendo identificare il "common rider" ideale per questo modello, direi che Suzuki SV650 strizza l'occhio ad un principiante che vuole crescere nelle guida senza dover cambiare mezzo. Certo, ci sono moto più facili da utilizzare ma che ci costringeranno a limiti tecnici che impediranno la crescita. Questa SV è invece il giusto compromesso per avere qualcosa in grado di accompagnare il pilota nel tempo con una curva d'apprendimento dolce che, in alto, porta tante soddisfazioni. Proprio per questo, inoltre, un'altra tipologia di "utente tipo" è quella del pilota più smaliziato che, vuoi per il proliferare di autovelox e il diffondersi di limiti sempre più assurdi, vuoi perché non più attratto dalle prestazioni fini a se stesse, cerca qualcosa per divertirsi senza strafare e con un occhio rivolto al portafoglio. Suzuki SV650 costa infatti 6.490EUR...ma vi consiglio di spendere i 100EUR in più necessari per la versione bianca con le stripes sul serbatoio.

Abbigliamento tecnico e accessori utilizzati:


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