
10 Maggio 2017
LaserAid è un progetto destinato a salvare le vite di tante persone alla guida della propria auto: l’idea è venuta all’italiano Domenico Gallo dopo essere stato testimone suo malgrado di un incidente stradale provocato dalla nebbia, con l’intento di rendere visibile la carreggiata anche in condizioni di scarsa visibilità.
L’intuizione è semplice e allo stesso tempo incredibilmente efficace: in pratica vengono utilizzati dei laser per delimitare i bordi stradali, la linea di mezzeria o per segnalare rotatorie in città e jersey in autostrada. La medesima tecnologia può essere applicata anche per rendere visibili i posti di blocco ad una distanza fino a 2 chilometri. In pratica, i laser creano sulla strada un corridoio che avvisa l’automobilista della presenza di una pattuglia, altrimenti non visibile in caso di nebbia o di condizioni meteo avverse. Non solo: i laser possono essere utilizzati anche per proiettare i cartelli stradali direttamente sull’asfalto, rendendoli leggibili in tutte le situazioni.
Come sempre, alla bella idea deve affiancarsi anche la disponibilità economica: dopo aver depositato il brevetto, LaserAid è infatti alla ricerca di finanziamenti:
Abbiamo depositato il brevetto in Italia e attendiamo una risposta dall'Europa. Abbiamo collaborato con l'università di Cassino ed il Cnr per lo sviluppo tecnico. Al momento abbiamo anche potenziali clienti, come il comune di Sofia, dove abbiamo presentato LaserAid, e Instabul: sono interessati al nostro progetto e il ministero per le Infrastrutture e i trasporti ci ha dato il via libera alla sperimentazione.
LaserAid è stato testato al momento solamente a livello indoor, e per la sperimentazione su strada - della durata di sei mesi - sono necessari centinaia di migliaia di euro. La speranza è quella di ricevere un finanziamento per portare avanti il progetto già quest’inverno nella zona di Cassino.
Come sempre, è una questione di “costo-opportunità”: meglio investire alcune centinaia di migliaia di euro per la prevenzione degli incidenti stradali o continuare a spendere 300 miliardi di euro in tutta Europa pagati a caro prezzo dalla collettività che conta ogni anno 27 mila vittime causate dalla nebbia?
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Commenti
complesso? no.
costoso? si.
Concordo per la luce abbagliante che poi riflette anche verso l'alto (e "acceca", restringe le pupille e vedi solo la nebbia illuminata), mentre l'anabbagliante è già più plausibile per rendere un po' più utili i catarifgrangenti tenendo conto che puntano in basso e permette un minimo di viisuale se questa non è troppo compatta.
Non metto in discussione l'utilità del laser, ma fintanfo non ci sono ed in assenza di qualcosa che tracci la strada alcuni compromessi molto economici menzionati prima possono fare la differenza in quelle stradine di bassissima percorrenza.. poi ovvio, se non ci si vede si adegua la velocità.
Ci sarà anche da fare una considerazione non da poco: se la strada diventa più visibile, gli autisti saranno più propensi ad andare più veloci vedendo bene la strada, ma solo quella!
In caso di ostacoli, una crico perso, una naumale che attraversa o addiruttura auto con fanali guasti, potrebbe essere un grosso problema!
Utilissimo in Veneto.
Anche grazie a questi sistemi. Le auto autonome si basano anche su procedure di imaging.
Da abitante della nebbiosa pianura ti posso dire che in condizioni di nebbia fitta troppa luce peggiora solo le cose. Ben venga il laser.
Spero che l'auto sarà in grado di capire quando accendere o meno il fanalino antinebbia....
Sì, il tempo di trovare i finanziamenti, di provarlo, di diffonderlo e le auto già cammineranno da sole.
Fa molto futuristico. Mi piace
I lampioni normalmente sono giustificati da una certo traffico indipendentemente dalla nebbia, perchè sono una spesa mantenerli, sia la corrente elettrica che l'impianto a lungo termine.
A volte però mancano anche i più semplici e meno costosi paletti con catarifrangenti che sarebbero comunque un po' utili, più del nulla, come pire una segnaletica più visibile, anche quella pitturata sull'asfalto.
PS: la zona della pianura padana, per quanto possa sembrare una condizione inadeguata in caso di nebbia,è già comunque mostruosamente illuminata (vedi qualunque immagine satellitare notturna) forse proprio per i riverberi della nebbia che riflettono l'illiminazione anche verso il cielo.
Una soluzione laser, associata all'attivazione solo in presenza di mezzi, sarebbe l'ideale, tanto per la sicurezza, il risparmio energetico e l'inquinamento luminoso
l'idea è italiana, come tantissime cose che noi inventiamo e che non possiamo brevettare perchè nessun istituto, banca, stato, ci finanzia la ricerca o subentra nello sviluppo, poi per piantare quei pali in campagna troviamo il vincolo paesaggistico e sei mesi per avere una risposta, la risposta potrebbe essere positiva ma potrebbe imporre un palo liscio di legno ( o come vogliono loro a seconda di chi c'e' in commissione quel giorno e dover ripresentare tutto) poi il vincolo "naturale" perche quella luce potrebbe confondere qualche rapace notturno ed il palo infastidire la riproduzione di qualche specie di giorno, poi il permesso della regione e poi quello del comune e qualche altro ente proprietario della strada (che potrebbe essere un consorzio privato che gestisce un tot di kilometri di strada vicinale e che vorrà un indennizzo), poi ci sarà il privato che dirà che quella luce non lo fa dormire e chiederà risarcimento per danni morali, poi il confinante farà scrivere dal proprio avvocato per fermare i lavori fino a che non sarà sicuro che quel palo cadendo non rovini la sua recinzione, dopo 10 anni finalmente monteranno quel palo, intanto già altre aziende europee lo avranno sviluppato, brevettato e venduto, e l'inventore italiano indebitato e fatto passare per stupido dopo aver messo ogni volta due marche da bollo da 16E cad. su ogni foglio e pagato bollettini da centinaia di euro ed aver pagato un geometra/architetto per presentare la pratica nei mille mila uffici.
possibilmente in plastica dura o legno perché le cose in ferro nelle campagne tendono a sparire rapidamente.
Intanto l'idea è Italiana e non di Altrove.
infatti ho pensato subito alla stessa cosa, però se sbloccano dei finanziamenti magari con l'occasione piantano i pali anche nelle zone di campagna, visto che poi sono anche le zone più colpite dalla nebbia e dove purtroppo accadono gli incidenti peggiori.
piantare dei pali non è poi così complesso (altrove, non in Italia).
Sarebbe un ottima soluzione per l'aeroporto di Pisa (ma anche per tutti gli altri) che in questa stagione crea, come al solito, molti disagi.
Si ma nelle campagne dove non ci stanno lampioni e la nebbia è molto più fitta il problema resta.