BMW e IBM con Watson per l'auto intelligente

16 Dicembre 2016 0


Parallelamente allo sviluppo delle auto elettriche e della guida autonoma, i produttori del mondo di auto e tecnologia stanno lavorando sull'auto intelligente, un tema che abbraccia anche la guida autonoma ma non si ferma a questo campo.

Dal pilota automatico all'infotainment, portare l'intelligenza artificiale a bordo delle auto significa portare un'innovazione in grado di migliorare il rapporto tra uomo e macchina. BMW aveva già stretto un accordo con Audi e Mercedes per far comunicare tra loro i veicoli e, oggi, annuncia un nuovo accordo, questa volta con IBM. Un gruppo di ricercatori avrà a disposizione quattro BMW i8 ibride con l'obbiettivo di sviluppare funzioni di assistenza intelligente, tecnologia in grado di semplificare l'interazione tra l'uomo e il sistema di bordo.

L'obbiettivo è quindi creare un'auto in grado di conversare naturalmente con gli occupanti. Un esempio? Il manuale di istruzioni sarà integrato in Watson (il sistema di "cognitive computing" e "Internet of Things") e ci basterà fare una domanda per avere la risposta che, ad oggi, richiede la consultazione del cartaceo. L'auto sarà poi in grado di imparare sfruttando il "machine learning", tecnologia che permetterà al sistema di familiarizzare con le abitudini del pilota e anticiparne i bisogni.

Connettendo il tutto alla rete, poi, si potranno creare scenari dove la vettura sarà in grado di suggerirci in anticipo un cambio dal nostro solito itinerario verso il luogo di lavoro a causa di lavori in corso o di un incidente, magari indirizzandoci alla stazione di servizio di un determinato gestore lungo il tragitto così da permetterci di proseguire la raccolta punti, oppure suggerendone un altro se avrà imparato che preferiamo andare al risparmio piuttosto che scegliere sempre lo stesso marchio.

Gli scenari possibili sono molti ma, probabilmente, l'introduzione di questa tecnologia arriverà per gradi, partendo da auto "smart" e aggiungendo nuove funzioni aumentando la complessità del sistema nel corso del tempo. Questo significherà che, in principio, l'auto offrirà funzioni di "assistente personale", magari sfruttando il riconoscimento del pilota per regolare automaticamente il sedile o la scelta della stazione radio e predisponendo il percorso abituale. In seguito sarà possibile accedere a funzioni più evolute sfruttando l'aumento dei sensori a bordo che, se oggi sono tra i 60 e i 100, nei prossimi anni raddoppieranno fino a quota 200.


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